La bellezza della città di Orvieto colpisce chiunque la ammiri dall’autostrada e non è poi così difficile lasciarsi convincere a fare una sosta qui. La cittadina umbra, dall’alto di un’imponente rupe di tufo, offre ai visitatori una vista incredibile sulle colline circostanti oltre che un viaggio nel tempo tra palazzi medievali e rinascimentali. Un viaggio temporale che culmina in una visione “celestiale”, quella della Cattedrale di Santa Maria Assunta, indubbiamente una delle chiese più belle d’Italia. Abbiamo esplorato poi un altro borgo tanto affascinante quanto fragile, la cosiddetta “città che muore”, Civita di Bagnoregio, di una bellezza incredibilmente autentica e vulnerabile. Questa è un’idea per un weekend tra arte, colline e buon cibo. Venite, che ve lo raccontiamo meglio.
Ci sarà da camminare!…Zaini in spalla, si parte!
Orvieto
Orvieto è una città speciale per diverse ragioni, che vanno dalla sua particolare posizione geografica alla sua storia antichissima, fino al suo patrimonio artistico e culturale. La città si erge su una spettacolare rupe di tufo vulcanico, alta circa 300 metri, che domina la valle circostante. Questa collocazione naturale le conferisce un aspetto suggestivo e quasi “sospeso”, rendendola visibile da lontano e donando ai visitatori vedute panoramiche mozzafiato. Orvieto ha radici profonde nella civiltà etrusca come testimonia il labirinto di grotte sotterranee costruite da questo popolo nel ben malleabile tufo sottostante (visitabili, qui il sito: www.orvietounderground.it) ma il suo periodo più glorioso è quello medievale e ne sono un esempio la Torre del Moro e il Palazzo del Popolo. Passeggiare tra i vicoli del Quartiere Medievale vi farà fare un salto indietro nel tempo al cospetto di torri, chiese e strette vie acciottolate. Qui l’architettura delle case giallo ocra costruite con blocchi di tufo si sposa alla perfezione con le dolci colline circostanti della campagna umbra. Perdetevi tra i suoi vicoli fino ad arrivare al Duomo di Orvieto (Cattedrale di Santa Maria Assunta), che vi apparirà davanti all’improvviso lasciandovi esterrefatti (meglio nel pomeriggio quando il sole riflette sui mosaici dorati della sua facciata). Questa chiesa è uno dei capolavori assoluti dell’architettura gotica italiana ed è considerata una delle più belle d’Italia. La maestosa facciata crea un effetto visivo mozzafiato grazie a mosaici dorati, sculture e bassorilievi che la rendono un’opera di straordinaria bellezza. L’interno, di sicuro meno bello dell’esterno, è comunque impressionante per la sua maestosità con la navata centrale che è davvero enorme. Inoltre all’interno del Duomo vi è un vero e proprio gioiello ovvero la Cappella di San Brizio, che ospita uno dei cicli di affreschi più importanti del Rinascimento italiano, realizzati dal grande pittore Luca Signorelli. Gli affreschi, eseguiti tra il 1499 e il 1504, rappresentano il Giudizio Universale, la Fine del Mondo e scene dell’Inferno e del Paradiso. Il lavoro di Signorelli è notevole per il dinamismo delle figure e la complessità delle composizioni, che hanno influenzato artisti come Michelangelo nella realizzazione della Cappella Sistina. Il Duomo di Orvieto è dunque molto più di una semplice chiesa: è un’opera d’arte totale che racconta la storia della fede, della cultura e dell’arte italiana attraverso i secoli, un punto di riferimento per chiunque ami l’arte, la storia e la spiritualità. I biglietti sono acquistabili in loco dalla biglietteria di fronte alla facciata, costo 5 € a persona. Ma Orvieto ospita anche un altro capolavoro, questa volta di ingegneria rinascimentale: il Pozzo di San Patrizio. Costruito nel XVI secolo per garantire l’approvvigionamento idrico della città in caso di assedio, il pozzo è famoso per la sua ingegnosa architettura e il suo design unico a doppia elica: ci sono due scale elicoidali separate, che non si incrociano mai e che consentivano agli uomini e agli animali da soma (come i muli) di scendere fino al livello dell’acqua per attingere e risalire senza scontrarsi. La presenza di 72 finestre lungo le pareti interne del pozzo permette alla luce di filtrare in profondità, creando un suggestivo gioco di luci e ombre. Scendere fino in fondo è affascinante e meraviglia l’abilità tecnica che ha reso possibile una tale opera già nel XVI secolo. Più di 500 gradini tra discesa e salita ma ne vale assolutamente la pena. Biglietto acquistabile in loco al prezzo di 5 €.
Civita di Bagnoregio
Tra la valle del Tevere e il lago di Bolsena, sorge la “la città che muore”. Civita di Bagnoregio giace infatti su una rupe resa ancora più isolata dai calanchi argillosi alle sue spalle, pronta ad affrontare un’inesorabile destino che la porterà a sprofondare a causa dell’erosione atmosferica della rupe. Durante l’epoca romana e il Medioevo, Civita fu un centro importante della regione, ma a partire dal XVI secolo cominciò il suo declino a causa delle frane e dei terremoti che isolarono la città e spinsero la maggior parte dei suoi abitanti a trasferirsi nella vicina Bagnoregio. La caratteristica più notevole di Civita di Bagnoregio è dunque il suo isolamento: nel corso dei secoli, la parte centrale della città è rimasta separata dalle zone circostanti a causa dell’erosione, che ha fatto crollare le strade e le vie di collegamento. Oggi, l’unico modo per raggiungere Civita è attraversare un lungo ponte pedonale costruito negli anni ’60, che collega la città alla terraferma. Attraversarlo è alquanto strano, come fosse un collegamento per un’epoca passata, un legame fragile tra passato e presente che aumenta il senso di isolamento e di mistero che circonda il borgo. I suoi vicoli stretti e silenziosi offrono scorci pittoreschi, con edifici realizzati interamente in tufo, con fiori e piante che adornano le finestre e i balconi. Ogni angolo di Civita emana un fascino unico, fatto di tranquillità e decadenza. Senza alcun dubbio tra i borghi più belli che abbiamo mai visitato, sarà per la sua bellezza senza tempo che, per ironia della sorte, sta per finire il suo tempo. Per accedere al borgo si paga un biglietto di 5 €, acquistabile dalla biglietteria in loco.
Dove mangiare
- FOLK OSTERIA
Ristorante situato nel centro di Orvieto, noto per la sua atmosfera accogliente e piatti tradizionali della cucina umbra con un approccio rustico e informale. Il menu di Folk Osteria è incentrato su piatti tipici umbri, ma con un tocco moderno. Suggeriamo gli umbrichelli al tartufo e i taglieri di salumi e formaggi tipici dell’Umbria. La combinazione di cucina tradizionale, ambiente rustico e una posizione centrale rende questo locale una destinazione più che valida ad Orvieto.
Corso Cavour, 325, 05018 Orvieto (TR)
- OSTERIA AL FORNO DI AGNESE
Qui la pasta fatta in casa la fa da padrona: le pappardelle al cinghiale sono davvero di un’altra categoria! Ottima anche la varietà di carni locali e squisita la torta della nonna come dessert. L’osteria è piccola e intima, perfetta per chi cerca una pausa rilassante dopo aver esplorato Civita. L’atmosfera è rustica e accogliente, con un servizio cordiale che fa sentire i clienti come a casa. Prezzi nella norma. Vi consigliamo di prenotare, soprattutto in alta stagione.
Via S. Maria del Cassero, Civita di Bagnoregio 01022 Bagnoregio (VT)
- ANTICA MACELLERIA PUCCI
Di ritorno verso casa, dovendo passare per Terni, ci siamo fermati presso questo locale, una vera e propria istituzione da queste parti e non solo. Questa non è soltanto una semplice macelleria di tutto rispetto, è il paradiso della norcineria. L’Antica Macelleria Pucci combina l’esperienza di una storica macelleria con la convivialità di un ristorante in un locale ben curato dal design moderno e accattivante. Qui la qualità della carne è eccezionale soprattutto le specialità alla griglia come bistecche e tagliate e poi la porchetta, mai mangiata così buona. Gli affettati sono altrettanto squisiti, da gustare in abbinamento ad un buon vino che il personale di sala saprà ben consigliarvi. Vi consigliamo inoltre di assaggiare il loro “Pushi”, una reinterpretazione innovativa del sushi, ma in chiave carnivora: una tartare di carne, presentata in stile sushi, che offre un’esperienza di gusto unica, fondendo sapori freschi con una preparazione sofisticata. Una goduria impareggiabile! Ah, prima di andar via, non dimenticate di acquistare i prodotti direttamente dalla macelleria per portare a casa i sapori autentici umbri o magari per comprare una buona focaccia con la mortadella per il viaggio di ritorno.
Via Piave 44, 05100 Terni
Consigli
- DOVE DORMIRE
Per questo weekend abbiamo scelto di alloggiare presso l’Altarocca Wine Resort, un luogo davvero incantevole e suggestivo poco al di fuori di Orvieto che combina l’eleganza di un resort di lusso con la tradizione vinicola della regione, offrendo un’esperienza di relax immersa nella natura, con splendide viste sui vigneti e sulle colline circostanti. I prezzi ovviamente sono un po’ superiori alla media ma c’è la possibilità di scegliere tra diverse opzioni, dalle camere standard alle suite più lussuose. La colazione (ottima) è sempre compresa nel prezzo, mentre è escluso l’uso della spa (che potrete prenotare a parte secondo le vostre esigenze). Il resort dispone anche di un raffinato ristorante, di una palestra super attrezzata e di ben due piscine. Vi consigliamo di prenotare direttamente sul loro sito (www.altaroccawineresort.com) per trovare prezzi più convenienti.
- QUANDO ANDARE
In realtà non c’è un periodo ideale per visitare questi due bellissimi borghi ma ovviamente i periodi di bassa stagione sono da preferire per poter godere di minor affluenza, clima più gradevole e prezzi più bassi.
- TRASPORTI E PARCHEGGI
Trattandosi di un viaggio on the road l’auto è necessaria. Per quanto riguarda i parcheggi, ve ne consigliamo alcuni che potrebbero tornarvi utili:
-Orvieto: Parcheggio della funicolare (gratuito) dal quale potrete raggiungere la città attraverso la funicolare che in pochi minuti vi porterà nei pressi del Pozzo di San Patrizio al costo di 1,30€.
-Civita di Bagnoregio: Parcheggio Battaglini a pagamento (1,50€/h) distante circa 1,5 km. da Civita.